Ben 50 anni di vita dedicati allo sport, prima da giocatore, come calciatore nella Lazio, fra le altre, e poi nell’atletica, per tornare alla fine al calcio come dirigente. Una “pulce” dello sport, come si definisce lui, ma un grande dirigente e organizzatore per gli addetti ai lavori. Bruno D’Alessio, Vicepresidente del Trastevere calcio e organizzatore della nota manifestazione podistica internazionale “Amatrice-Configno”, ha ricevuto ufficialmente ieri una fra le più alte onorificenze italiane per i dirigenti sportivi: la Stella d’argento al merito sportivo.

Il riconoscimento, già annunciato lo scorso agosto, proprio alla vigilia della 40^ edizione, quella detta ‘della rinascita’, della corsa “Amatrice-Configno”, è stato ufficialmente conferito durante la cerimonia di consegna delle Benemerenze CONI per la provincia di Roma tenutasi a Palazzo Poli, Fontana di Trevi.

“Questo premio è il coronamento dei sogni e dell’impegno di una vita – ha dichiarato D’Alessio – Aldilà della Stella in sè, la lettera del Presidente Malagò in cui viene riportata la motivazione di questo riconoscimento è per me un ricordo speciale: mi ha ringraziato perchè ho dedicato tutta la vita allo sport come meglio non si sarebbe potuto. La sua lettera è un dono prezioso, di quelli da tramandare ai nipoti”.

Il Presidente del CONI aveva chiamato D’Alessio la sera prima della corsa lo scorso agosto. Un’edizione importante la 40^, non solo per la cifra tonda, ma soprattutto perché organizzata fra le macerie, fisiche ed emotive.

“Da amatriciano, sono stato ovviamente molto segnato da quello che è successo ad Amatrice. Questa Stella forse è dovuta anche alla voglia e alla rabbia che ha fatto si che si facesse la 40^ edizione in questa città che fisicamente non esiste più, ma che attraverso lo sport ha voluto dare un forte segno di ripresa. Amatrice vuole continuare ad esserci, nonostante sia lontana dai noti luoghi di sport, dai circuiti turistici rinomati. Noi dell’organizzazione abbiamo sempre voluto promuovere lo sport laddove non esisteva, con tenacia e coraggio, nonché con la capacità di trovare le risorse economiche. In quel contesto ricevere la telefonata dalla prima personalità italiana del mondo dello Sport è stato un segnale molto importante”.

Un grande onore per il Vicepresidente del Trastevere che riconosce nella scelta della sua persona anche una sensibilità particolare ai piani alti del CONI: “È molto bello e significativo che il premio sia arrivato a me che sono una punta di spillo nello sport italiano, vuol dire che i vertici hanno la capacità di accorgersi delle figure ‘minori’ che sono il sangue pulsante nelle arterie dello sport, che promuovono i movimenti dal basso. Sono debitore allo sport per diversi motivi, quindi se posso restituire qualcosa lo faccio volentieri: ho dato un po’ e ho ricevuto tantissimo”.

Per Bruno D’Alessio lo sport allontana la vecchiaia: “Salute permettendo, continuerò a seguire il Trastevere e ad organizzare la 41^ edizione dell’Amatrice-Configno: passare le giornate agli allenamenti dei ragazzi e a parlare di calcio con il Presidente e amico Pier Luigi Betturri è un modo per non arrugginirmi”.