Calcio, n.1 Trastevere: “per dilettanti campionato finito”.
“Bisogna fare come basket e volley, fermiamoci”.
(di Alessandro Castellani – ANSA)
“Spero che l’amico Cosimo Sibilia,
presidente della lega nazionale dilettanti, dopo il decreto di
Conte di ieri e le dichiarazioni del ministro Spadafora, prenda atto della situazione e dichiari al più presto che questa stagione per noi è finita. Ieri c’è stato il ‘de profundis’
della serie D 2019-’20”. A lanciare il grido di dolore del calcio dilettantistico è Pierluigi Betturri, presidente del Trastevere, realtà emergente del football romano, promozione dalla D alla C sfiorata per due anni, e quarto in classifica nel suo girone prima che questo campionato si fermasse. Il realismo è una delle caratteristiche di questo dirigente, al punto d’aver rifiutato, una volta, la promozione a tavolino in C pur di non fare il passo più lungo della gamba. Adesso invece, avendo “studiato” carte e dichiarazioni, Betturri è del parere che per la sua categoria bisogna mettere la parola fine. “E’ inutile alimentare false speranze e illusioni – Betturri. Si è stabilito che non ci si può allenare fino al 4 maggio e che poi, come ha precisato il ministro Spadafora, si
potrà tornare a farlo solo nel pieno rispetto delle misure sanitarie determinate dalle autorità scientifiche. Ha ragione, ma questo per i club di quarta serie significa l’impossibilità
di continuare questa stagione. Basti pensare che in Serie D, in occasione delle partite, l’obbligo della presenza del medico sociale c’è solo per la squadra che gioca in casa, quella che è in trasferta non ce l’ha. Noi ne abbiano uno fisso, che segue i nostri calciatori, solo da due anni. Chi potrà mai trovare e anche pagare, parlo di noi dilettanti, i tre dottori che servirebbero con gli allenamenti fatti a gruppi? Impossibile, come sarebbe impossibile sanificare tutto, visti anche i costi.
E poi chi ha impianti adeguati, con più campi? In certi casi in D e nelle categorie inferiori ci sono più squadre che si allenano in una stessa struttura, con questa situazione come si
può andare avanti. Per questo penso che si debba dare l’annuncio, al più presto, che la stagione è finita, anche se ciò creerà qualche disappunto. Pensiamo già alla prossima, e a quando si potrà riprendere in condizioni di normalità”.
Ma che diranno squadre come Turris e Palermo che si sentivano già quasi promosse? “In realtà il loro margine non era così ampio – risponde il presidente del Trastevere – e comunque il rischio di ricorsi nei dilettanti è come abbaiare alla luna. Per
il nostro settore bisogna fare come hanno fatto basket, volley e rugby: annullare la stagione, tanto non si può continuare”. E per i rimborsi spese dei giocatori come ci si deve regolare?
“Noi abbiamo già l’accordo con la squadra – risponde -: li
pagheremo al 50% per marzo e aprile, poi si vedrà. Se a giugno non si riprende, quelli che rimanevano verranno cancellati”.
Ma davvero, come dice il presidente Sibilia, nella lega dilettanti in estate, per la crisi post-pandemia, potrebbero
sparire tremila club? “La sua è una previsione ottimistica – risponde Betturri -: per me ne scompariranno molti di più, specie se davvero, come ho sentito, ristoranti, bar e alberghi,
settori che mantengono anche parte del nostro calcio, potranno ricominciare a lavorare solo da settembre”. “Vedrete che cambierà anche il format dei campionati – conclude il presidente del Trastevere – e ci saranno meno squadre anche in serie C. A me piace l’idea di una terza serie a girone unico con 20-22
squadre professionistiche, e una C/2, o D di eccellenza, di team dilettanti e a due gironi.
Spero vada a finire così, altrimenti è un suicidio”. (ANSA).