Vorrei dare la mia piena solidarietà all’amico Sergio Pirozzi riguardo il trattamento riservatogli dalla Procura della Repubblica di Rieti: un procedimento censurabile in particolare nei tempi e nei modi. Sono passate ben 80 settimane dal terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016 e sicuramente sarebbe stato più giusto farne trascorrere altre tre per la notifica dell’avviso di garanzia. Tuttavia penso che questa iscrizione sul registro degli indagati, a pochi giorni dal voto, rafforzerà il cammino del nostro ex Mister verso la regione Lazio. Conosco molto bene la storia e la questione degli edifici di piazza Sagnotti ad Amatrice, costruiti negli anni ’70 sull’area dell’ex Campo Boario. Lungo quell’asse, che parte dalla Chiesa di Sant’Agostino passando per la villa del dottor Serva, per la caserma dei Carabinieri e appunto per piazza Sagnotti il sisma ha picchiato con inaudita violenza, forse con magnitudo 8. Alcune case, lungo quell’asse, erano antisismiche, ben progettate e ben costruite ma sono state letteralmente ribaltate, intonse, dalla furia devastatrice del terremoto. Ho visto con i miei occhi, quella mattina del 24 agosto, gente sepolta sotto le macerie, a poca distanza da Piazza Sagnotti: non hanno avuto tempo neanche di svegliarsi perché i crolli sono stati talmente fulminei che la morte ha colto quelle persone con le mani conserte sul petto anziché nell’atto istintivo di proteggersi il volto. Con tutto ciò voglio dire che in piazza Sagnotti il sisma è stato così violento e terrificante che porre sotto processo il Sindaco di Amatrice è azione semplicemente irragionevole.

Il Presidente

Pier Luigi Betturri