Mi hanno fatto un po’ meraviglia le schermaglie nate a seguito della partita SFF Atletico-Trastevere disputata domenica a Fregene.

Fin da piccolo, dopo Amatrice e Trastevere, Fregene è stata la mia terza “città”. Un luogo magico e affascinante dove il mare s’abbraccia alla spiaggia, il vento s’allaccia alle vele e alle onde e la pineta s’annoda col fiume.

Anche sportivamente un posto fatato, perché in una radiosa giornata di maggio del 2015, proprio allo stadio “Paglialunga”, il Trastevere vinse il campionato di Eccellenza. Fregene-Trastevere 1-2 terminò verso le tredici e così, in riva al mare, potei festeggiare con il Mister Pirozzi e tutta la squadra lo storico ritorno in serie D del Trastevere calcio dopo oltre 60 anni, con un pranzo gaio ed esultante.

Domenica pomeriggio, di buonumore, sono tornato allo stadio “Paglialunga” giacché il Trastevere era impegnato con la squadra di Fregene. Non nascondo che prima della partita avevo pranzato sulla magica spiaggia di Fregene e quindi ero assai allegro e giulivo. Nel dopo partita poi avrei dovuto incontrare il Presidente Ciaccia sia per i cordiali saluti di rito sia perché latore di un messaggio del Presidente del Monterosi, Luciano Capponi.

Seduto sugli spalti, appena il tempo di dare un’occhiata alle formazioni, il brasiliano Pippi infila la palla nella nostra porta con un tiro che è difficile vedere anche in Champions. Giusta esultanza dei giocatori avversari e perfetto fair play della nostra squadra con il nostro D.S. che si complimentava con l’asso carioca per la stupefacente balistica sciabolata.

13’ minuto del primo tempo: il nostro ventenne centravanti di sfondamento Bernardotto, detto “Chinaglione” – essendo il perfetto sosia del “Long Jhon” della Lazio degli anni ’70 – viene falciato in area di rigore. Penalty ineccepibile, accompagnato però da urla dagli spalti e dalla panchina di casa pari a quelle dei Sioux in battaglia.

31’ minuto: “Chinaglione” viene abbattuto con un altro fallaccio, secondo giallo (sacrosanto) e conseguente rosso. Dappertutto, anche dalla tribunetta della Presidenza, si levano nuove grida peggiori di quelle degli Apaches in un film di Jhon Wayne.

Secondo tempo, netto fallo di mano nell’area dei tirrenici. Rigore per il Trastevere. Putiferio indescrivibile, parolacce irriferibili verso l’arbitro, strepitii e clamore, un pandemonio!

L’arbitro espelle l’allenatore avversario. Non parliamo del trambusto e del chiasso avvenuto a seguito dell’ultima azione ove l’arbitro ha ammonito un giocatore della squadra di Fregene per una cinematografica simulazione in area.

A questo punto vorrei dire due cose: la prima è che i miei concittadini di Fregene sono le persone più civili ed educate non solo d’Italia ma del mondo intero, distanti anni luce da ogni violenza. Mi duole assai che abbiano trasalito verbalmente e questo solo perché trascinati in proteste eccessive da parte dei loro dirigenti.

Voglio peraltro precisare che nessuna lamentela è stata rivolta nei confronti della squadra del Trastevere, bensì tutte le rimostranze erano rivolte verso l’arbitraggio.

La seconda considerazione è più un invito ai miei amici dirigenti del Fregene ad accettare serenamente i giudizi arbitrali perché non risultano esistere complotti in favore o contro qualche squadra. Anzi, io penso che il rispetto nei confronti del ruolo arbitrale e la conseguente serenità e cordialità dei rapporti verso i direttori di gara sia sempre fatto positivo e aiuti tutti, in particolare la propria squadra e la propria Società.

Mi è dispiaciuto a fine partita, data la concitazione generale creatasi, non poter incontrare e salutare il Presidente Davide Ciaccia: gli avrei così illustrato il bel progetto di fair-play che sto portando avanti con l’amico e Presidente del Monterosi, Luciano Capponi.

In ogni caso lo saluto qui e lo abbraccio affettuosamente.

Pier Luigi Betturri