A Rieti il Trestevere scenderà in campo senza paura. A dirlo è il un nuovo attaccante. Lorenzo Cinque, in forza agli amaranto capitolini da metà dicembre, è uno degli ultimi colpi del DS Andrea Calce, che lo ha strappato alla concorrenza. Sulle tracce del centravanti romano, infatti, c’era una mezza dozzina di squadre laziali. Calciatore duttile, dalle ottime qualità tecniche, che si è adattato subito agli schemi di mister Sergio Pirozzi, andando a segno in due delle quattro presenze fin qui collezionate. Un passato prestigioso nella vecchia Serie C2, titolare nel Chieti e nel Mantova, poi una fugace partecipazione alla Serie B svizzera tra le fila del Servette, fino alle ultime esperienze di San Severo e Potenza.

Alla fine, Lorenzo Cinque ha scelto il Trastevere per rilanciarsi definitivamente sul palcoscenico di una Serie D mai come quest’anno competitiva. Un calciatore che prima aveva un’altra passione… «Sì, bisogna partire dal presupposto che ho iniziato a giocare a pallone tardi, sette-otto anni fa, perché prima ero un nuotatore. Per pura fortuna mi convinsero a fare un provino per l’Ottavia, dove ho giocato un anno e dove soprattutto fui visionato da un osservatore della Lazio. E lì è iniziata la mia carriera da calciatore, perché da tifoso laziale quella rappresentava un’occasione imperdibile, e così ho fatto una scelta e ho lasciato il nuoto. Ho perso alcuni treni sulla mia strada, e magari se tornassi indietro farei scelte diverse da quelle che ho fatto, ma ora sono qui, a Trastevere, felice di essere arrivato in una società che mi ha fortemente voluto e che mi sta dando una grossa opportunità».

Cosa ti ha spinto a tornare a giocare vicino casa?
«Ovviamente la vicinanza con casa mia è stato un fattore importante, che ha influito sulla mia scelta. Non ho mai avuto problemi a giocare fuori, anche fuori dai confini italiani, ma quando mi ha chiamato il Trastevere non ho avuto dubbi: una Società forte, solida, costruita da persone corrette, che hanno mantenuto tutte le promesse fatte. In più, una squadra che ha base nel cuore di Roma, un fattore questo che mi permette di allenarmi sereno e giocare al meglio».

Come stai vivendo questa esperienza al Trastevere?
«Il Trastevere è una squadra composta da bravi ragazzi, dentro e fuori dal campo. Ho trovato un gruppo unito, e forse questo è dovuto anche al fatto che siamo tutti di Roma. Questa provenienza comune ha creato un legame ancora più forte rispetto alle squadre dove ho giocato in passato. Prima di arrivare qui mi avevano parlato di una squadra costruita per la salvezza, ma in questo momento della stagione stiamo facendo un buonissimo campionato, giochiamo bene, seminiamo e raccogliamo risultati. Domenica ci sarà una partita fondamentale contro una delle teste di serie del girone. Noi calciatori, insieme al mister e a tutto lo staff, ci stiamo preparando per affrontare al meglio questa gara, e daremo il massimo per portare a casa un risultato positivo».

Rieti è forse una delle trasferte più difficili del campionato. Che partita ti aspetti?
«Il Rieti è una grande squadra, sebbene non sia stata plasmata per vincere il campionato ora si trova lì, per puro merito, a un passo dal primato. E questo certifica la grandi qualità dei nostri avversari. Trasferta difficile, a mio giudizio la più difficile dopo quella di Grosseto, ma non impossibile. Anche noi siamo ben attrezzati. Partita ancor più complicata poiché il meteo non promette nulla di buono, quindi a maggior ragione sarà una battaglia dalla quale uscirà vincitore chi dimostrerà di avere più voglia».