Lungi da me volermi inserire nella recente polemica legata alla minaccia degli amici della Viterbese di non partecipare al Campionato di Lega Pro, in quanto assegnata al Girone C, assieme alle squadre meridionali.
Il mio vuole essere, esclusivamente, un intento positivo per portare un po’ di armonia in questo calcio così tormentato da ricorsi, disordine e polemiche.
Sono vicino e comprendo perfettamente le preoccupazioni di Piero e Vincenzo Camilli; anche due anni fa il Trastevere fu inserito nel girone H della Serie D, quello meridionale appunto, con trasferte di 900 km.
Manifestai a suo tempo con asprezza al caro Barbiero tutta la mia insoddisfazione per quella decisione. Alla fine prevalse lo spirito di collaborazione e il senso di sportività: il Trastevere calcio partecipò a quel girone, sfiorando persino la Lega Pro per un solo punto e la Federazione si impegnò a concederci un contributo per i pesanti disagi dovuti alle lunghe e faticose trasferte che dovemmo affrontare quell’anno.
Oggi, a distanza di due stagioni, ricordo con piacere quel campionato: il folclore, la passione e la partecipazione dei tifosi delle squadre del Sud difficilmente le ho ritrovate altrove. Anche sotto il profilo del rendimento, fu una grande soddisfazione vedere quell’anno il Trastevere sfiorare la promozione in Lega Pro, andata poi al Bisceglie all’ultima giornata.
Peraltro, non per difendere il caro amico Francesco Ghirelli, ma analizzando, geograficamente, le altre possibili candidate che avrebbero potuto essere inserite nel girone meridionale in luogo della Viterbese (Sambendettese, Ternana e Teramo) ritengo che la scelta della Federazione sia stata pressoché obbligata.
La città di San Benedetto del Tronto e di Teramo, infatti, non solo sono più a nord di Viterbo (rispettivamente 70 e 50 km), ma soprattutto hanno evidenti difficoltà di collegamento aereo con la Puglia, la Calabria e soprattutto la Sicilia, data l’assenza di aeroporti nelle vicinanze con quei servizi. Terni, invece, per quanto relativamente poco più a nord di Viterbo (solo 20 km) ha una distanza maggiore da Fiumicino rispetto al capoluogo delle Tuscia e, da un punto di vista logistico, il tragitto è un po’ più disagevole.
Da Viterbo invece, è senza dubbio più facile raggiungere lo scalo di Fiumicino, con una distanza di poco più di 100 km passando per la Via Cassia e appena 20 km in più percorrendo la scorrevole S1 bis e la A12 Roma-Civitavecchia.
Invito gli amici Piero e Vincenzo Camilli, nel segno di una comune distensione, a rinunciare a compiere un gesto così estremo come quello di abbandonare un avvincente Campionato come quello del girone C della Lega Pro, e auspico, allo stesso tempo, che la Federazione venga loro incontro con un adeguato sostegno a fronte delle disagiate trasferte che la Viterbese quest’anno dovrà affrontare. In bocca al lupo alla Viterbese e in bocca al lupo a tutti noi operatori del calcio.
Ne abbiamo bisogno!
Il Presidente
Pier Luigi Betturri